Curare le malattie del corpo e della mente con la montagna può sembrare un azzardo, un’idea romantica e un po’ visionaria, ma l’esperienza dimostra l’esatto contrario. Questa è una modalità di frequentazione della montagna in cui il salire non è soltanto ascesa fisica, ma anche progresso nel percorso della salute e dell’autonomia: le attività in montagna affiancano i trattamenti farmacologici, psicologici e/o educativi in atto. Con il termine montagnaterapia si intende definire un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità; esso è progettato per svolgersi, attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell’ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna.” Il testo sopra riportato è desunto dalla specifica pagina web del Cai centrale dedicata all’attività di MONTAGNATERAPIA.

Da sempre, come ben sapete, il CAI si regge sull’impegno volontario, a beneficio dei soci, della montagna e della collettività: in quest’epoca poi in cui il terzo settore è sempre più importante e dove pure la nostra Sezione è voluta entrare a pieno titolo, il nostro sodalizio non poteva venir meno al proprio mandato statutario di APS – associazione di promozione sociale - e ha inteso quindi fornire una risposta qualificata alla domanda dei singoli, della società e delle istituzioni. Ecco quindi, in questo filone, dove ormai da anni, sono in essere le attività di cosiddetta montagnaterapia, intesa come occasione e modalità di re-inserimento bio-psico-sociale di persone in difficoltà, il cui tesseramento sarebbe oltretutto fondamentale in una logica di accoglimento ed inclusione, ci siamo inseriti per avviare l’attività di montagnaterapia.

Finalmente, nel corso del 2021, siamo così riusciti a rendere concreto anche per il Cai Cesena il progetto (nato anni fa come idea del caro Diego) finalizzato a far godere in modo sicuro della frequenza dell’ambiente montano e collinare alle persone con disabilità. Per ora, grazie alle donazioni di molti Soci e alle generose elargizioni di diverse Società, (cui vanno i più sentiti ringraziamenti da parte di tutto il C.D.) siamo riusciti a garantire l’accompagnamento di persone con disabilità fisica mediante l’ausilio di due carrozzine speciali dette Joëlette (di cui una elettro assistita).

Per un disabile non è importante arrivare: l’importante è partire. Questo è l’assunto che ha ispirato la costituzione della Commissione di Montagnaterapia del CAI di Cesena nata, appunto, per coltivare la buona abitudine del trekking ma mettendo chiunque nella possibilità di inerpicarsi per sentieri di collina e montagna.

L’idea non è quella di un servizio a chi per colpa di un handicap non può godere di una gita in montagna, ma di permettere a chiunque di portare con sé amici o parenti, anche quelli con problemi di deambulazione. Questo grazie alla Joëlette, particolare carrozzella da fuori-strada, progettata 30 anni fa da Joël Claudel, guida alpina con in tasca una laurea in ingegneria, che ha sfruttato le proprie competenze per escogitare il modo per portare tra vette e rifugi un nipotino disabile. La Joëlette è una carrozzella monoruota, guidata da due persone e sostenuta da un altro paio per il traino nelle salite più impervie, e che può infilarsi nei sentieri più stretti: bastano 20 cm di sassi, erba o terra, e lei passa.

Il camminare non è raggiungere una meta, ma vivere un’esperienza, e la montagna è poesia non una fredda palestra: grazie alla Joëlette si fa gioco di squadra. E la pendenza non è più un ostacolo insuperabile: diventa qualcosa di affrontabile e condivisibile.

E’ importante però sottolineare che, per garantire un efficiente ed ottimale svolgimento dell’attività si è reso necessario intervenire su tutti gli aspetti da considerare per la corretta pianificazione delle uscite e sull’ambiente; inteso questo sia come ambiente fisico che sociale. L’attività di Montagnaterapia con la Joëlette, infatti, permette anche la creazione di un gruppo e l’instaurarsi di una relazione d’aiuto tra il trasportato ed i trasportatori. Preme mettere in luce l’effetto benefico che la persona disabile, grazie all’utilizzo della Joëlette, può trarre dall’ambiente montano altrimenti così ostile ed impraticabile a causa delle numerose barriere naturali in esso presenti. Poterlo frequentare, circondato da un gruppo aperto alla condivisione, permette alle persone portatrici di disabilità di beneficiare degli effetti terapeutici che questo setting offre, raggiungendo, al contempo, una maggiore qualità di vita e una riscoperta di se stessi come “persone”. E anche fondamentale la partecipazione a iniziative inserite in un progetto di lunga durata e non solo di partecipare ad uscite sporadiche. Affinchè le attività di Montagnaterapia, in unione con l’utilizzo della Joëlette, visto l’alto potenziale terapeutico che racchiudono, diventino realtà sempre più conosciute, accessibili e diffuse sono essenziali corsi di formazione, tutt’ora in stato d’opera, aggiornamenti condivisi in rete e su piattaforme social e su pubblicazioni a stampa o digitali aventi anche un taglio scientifico.

Non vi nascondiamo tuttavia che per quanto sopra l’impegno per la nostra Sezione è, e sarà, notevole per cui approfittiamo in questa sede a rinnovare l’invito ai Soci di buona volontà nel voler impegnarsi a rimpinguare le squadre addette all’accompagnamento: vi assicuriamo che questa attività, oltre a far del bene alle persone assistite, apporta un grande senso di soddisfazione e benessere anche in quanti si adoperano nel progetto.

Al seguente link è infine possibile consultare le LINEE GUIDA che stanno alla base e muovono l’attività: link di rimando alle linee guida

Grazie, infine, al prezioso lavoro del Gruppo Montagnaterapia della CCE, sono state predisposte le INDICAZIONI OPERATIVE per questa preziosa e meritoria attività: La Montagnaterapia nel CAI_vol 1 e 2_2020