12/4/2014
Organizzazione, foto e report: Maurizio Prati - Lucia Petrini
Resoconto della giornata
La primavera profuma l'aria di fiori e i fornai di Sarsina prima di Pasqua la inebriano con l'odore dell'anice e dell'uvetta della Pagnotta Pasquale. Con uno splendido sole e i presagi di un buon ristoro finale i Lupi Tosti Paolo, Cristina, Gabriele, Simona, Thomas, Andrea, Maurizio, Elena, Stefano, Mario e Lucia partono il 12 aprile dalla Piazza di Sarsina per una pedalata tra i sentieri e i villaggi perduti della media Valle del Savio.
Le ruote scendono facilmente sull'asfalto per un paio di km fino a Montecastello, di qui si dirigono verso la piazzetta del borgo che sa di antico e di cose dimenticate. Andrea fa apprezzare al gruppo questa minuscola corte, cosa che gli autoctoni davano invece per scontata. Dalla graziosa piazzetta i Lupi ripartono per una strada larga e carreggiabile che li porta fino a Tezzo.Le imminenti elezioni hanno reso necessaria la copertura della strada sterrata di un alto strato di ghiaia che rende un po' insidiosa la salita fino a Tezzo ma Andrea scatta fino in cima e impone di fare lo stesso anche al suo cellulare con fotocamera a comando vocale per un autoscatto con il gruppo davanti alla chiesetta di Tezzo. Le gambe degli altri lupi sono ancora scattanti ma un riposino sui gradini della chiesa e due chiacchiere con un biker del posto sono il giusto intermezzo prima della discesa verso Vetracchio, il borgo immerso nel verde che racchiude il segreto degli antichi pagliai che sono ancora ammucchiati accanto alle case in pietra. La facile discesa tra i prati punteggiati di gialli tarassachi si trasforma in due km di salita impegnativa, il giusto per scaldare la gamba e affrontare su asfalto l'ultima parte della salita del Monte Finocchio. In sella al monte i lupi si dirigono verso Bazzano e Careste, per giungere gustando un breve single track tra le frasche alla chiesa sconsacrata di San Salvatore in Summano, una pieve ricca di storia le cui radici storiche risalgono al culto romano di Giove Summo Massimo mentre quelle floristiche fanno riferimento ad un tempio ora abbandonato dal cui tetto crollato sbucano Rubini, Querce ecc... Di fronte alla chiesa svetta una Quercia secolare che sembra fuoriuscire dalle illustrazioni del libro di Pinocchio e in questo luogo magico i lupi si fermano per uno spuntino con la Pagnotta. Ancora pochi km e il gruppo scende su asfalto fino a Sarsina, giusto in tempo per portarsi a casa qualche Pagnotta appena sfornata!
Lucia Petrini