16/03/2014
Organizzazione Luciano Cola e Nicola Magnani
Foto: Nicola Magnani
galleria fotografica
Dopo le ultime escursioni piu’ soft dal punto di vista del dislivello , alle porte della primavera , torniamo a cimentarci con uscite decisamente piu’ impegnative.
Nonostante il calendario parli chiaro tuttavia , il paesaggio che ci accompagna , denota uno stato di avanzamento tale delle condizioni climatiche , da presentarci gli alberi da frutto e non che abbiamo incontrato durante l’uscita in un’esplosione di colori e profumi spettacolare.
Pazzie o meno di quest’inverno anomalo , ci siamo contati in 29 puntuali come sempre alla partenza avvenuta alle 7:30 e spiccioli dal parcheggio della chiesa di Saiano. (piu’ i 3 quattro zampe che trascinavano letteralmente Antonello)
Molti i volti noti ormai presenza fissa di questi nostri appuntamenti , qualche soggetto nuovo e qualche ritorno eccellente dopo mesi di latitanza godereccia (ogni riferimento a Tarciso e’ puramente casuale).
Nonostante il meteo sia favorevole ormai da piu’ di una settimana , l’umidita ha ammantato tutto di una velatura che ci ha impedito di godere appieno del panorama che si puo’ ammirare dai nostri primi rilievi , lasciando tuttavia intatto il fascino di questa uscita in parte “selvatica” , ad un “tiro di schioppo” dalla civilta’.
Il percorso decisamente nervoso , dopo un paio si saliscendi tirati , ci ha portato nella valle del Cesuola , ai piedi dello strappo verso la chiesa di San Demetrio; la difficolta’ del tracciato e’ stata tuttavia alleviata dalle chiacchiere in compagnia (quando il fiato lo permetteva).
Inizialmente sviluppatosi prevalentemente su poderali , il tratto da San Demetrio alla chiesa di Montereale e la successiva ridiscesa al Cesuola , ha introdotto anche pezzi di sentiero nel sottobosco con primule e viole a fare capolino per rallegrare la vista.
Non paghi di quello fatto fino a quel momento , abbiamo proseguito in saliscendi continui che hanno messo a dura prova fiato e gambe e che ci hanno portato , dopo un passaggio per ammirare alcune grotte scavate da tempo immemorabile sul corso del Rio Maceretti , all’ultimo sforzo fisico rappresentato da un canaloncino scavato da uomo e acqua e che per la ripidezza ci ha ricordato la poco distante salita della Ragna , gia’ affrontata in una precedente uscita del 2013.
Stanchi ma soddisfatti (alla fine il “caro vecchio” Vanni quantifichera’ in 12.5 km di lunghezza e 690 mt di dislivello in salita le nostre fatiche) e nei tempi previsti abbiamo infine chiuso l’anello riportandoci al punto di partenza per i consueti saluti di commiato e un arrivederci alle prossime escursioni Cai.
Magnani Nicola